Possiamo sempre far qualcosa - Gli studenti del Liceo Scientifico "Amedeo Avogadro" di Roma incontrano il sen. Achille Serra
- 30 Maggio 2012
- Scuola secondaria di secondo grado
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- LegalitÃ
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L'incontro del senatore Achille Serra con gli studenti del Liceo Scientifico Avogadro di Roma inizia, come di consuetudine, con il filmato che racconta in breve Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le immagini del TG1 del 23 maggio 1992, seguite dal volto sorridente di Giovanni Falcone e da quello teso di Paolo Borsellino dopo l'uccisione dell'amico, suscitano nel senatore un sorriso triste.
<Difficile parlare, perché li conoscevo bene. Sono stato 40 anni in prima linea, e la mia professione mi ha portato a collaborare con loro a lungo. Giovanni Falcone era nel mio ufficio 4 giorni prima di morire, e ai suoi funerali ero accanto a Paolo Borsellino>.
Una vita in prima linea, che lo ha portato a essere prefetto in varie città italiane, Palermo compresa, capo della Squadra Mobile, fianco a fianco anche con un'altra vittima eccellente del terrorismo, Luigi Calabresi.
<Ricordo di essere partito per Palermo di corsa, e di aver visto una collina di terra e detriti al posto dell'autostrada. E di quel funerale ho in mente le parole della vedova dell'agente Schifani, 'vi perdono, però voi pentitevi'. In realtà questa gentaglia non si pente, il pentimento non esiste: esiste una collaborazione, uno scambio di favori tra Stato e mafiosi, io ti dico alcune cose, tu mi allenti il regime carcerario. Sono d'accordo con questo patto, ma talvolta si è esagerato, e lo dimostrano i tanti finti pentiti>.
Dai funerali di Falcone a quelli di Borsellino, quando Scalfaro fu duramente contestato dagli agenti e dai cittadini: <quei momenti furono drammatici, la democrazia era a rischio>.
Falcone e Borsellino erano due persone che facevano con scrupolo il loro dovere: la definizione "eroi" viene fuori perché <hanno dedicato la loro vita per la giustizia e per la gente>.
Serra viaggia con i ricordi nel tempo, da quando era prefetto a Palermo al suo attuale impegno nelle scuole a testimoniare la legalità, dove espone la sua ricetta per vincere la guerra alle mafie.
<Ho delle certezze che nascono dai miei incontri con gli studenti e dalla mia esperienza sul campo. Quando ero in Sicilia, andavo a parlare con i ragazzi, con il timore di trovare una cultura mafiosa diffusa. Ma i ragazzi mi stupivano con un'attenzione sconvolgente. E io mi sentivo in colpa nei loro confronti, sentivo di "ingannarli": nonostante portassi loro i valori di legalità e giustizia, valori puliti, pensavo al loro "dopo". Una volta usciti dalla scuola, ammesso che fossero stati costanti (la diserzione scolastica, in alcune zone della Sicilia, era al 60%), che mondo avrebbero trovato? Che lavoro avrebbero trovato? Ecco, io accuso i governi di tutti i tempi e di tutti i colori politici di non aver mai voluto vincere la guerra alla mafia, perché hanno puntato solo sulla magistratura e sulle forze dell'ordine. La loro attività è importante e fondamentale, ma a fronte di 400 persone messe in galera ce ne sono il doppio pronte a prendere il loro posto. Non si vince solo catturando i boss: sono battaglie, comunque importanti per dare fiducia alle persone oneste, per non farle sentire sole. La guerra si può vincere solo su due fronti: la scuola, e quindi la cultura, e il lavoro. Il padre di famiglia che deve sfamare i figli non si chiede da dove viene il cibo, anche se è un'associazione criminale a proporglielo>.
Il senatore Serra ha insistito sul ruolo fondamentale della scuola e del lavoro nella lotta all'illegalità: <è una scommessa che paga nel lungo periodo. Oggi come oggi, perché un industriale europeo dovrebbe investire i suoi soldi in Sicilia, sapendo che è in mano alla criminalità? E se non investo, come creo lavoro?>. La scuola, in special modo, dovrebbe diventare un luogo privilegiato di incontro tra gli studenti e le alte personalità, che aiutino a togliere la cultura mafiosa dalla testa e a creare un ambiente fertile per la legalità.
Gli studenti hanno allora posto molte domande al senatore Serra, dalla situazione delle ecomafie, fino alla presenza di parlamentari implicati in indagini, e ancora come consolidare la cultura dell'antimafia a scuola e combattere questi fenomeni.
L'incontro si è chiuso con un augurio da parte di Serra: <quando uscirete dal liceo e cercherete un lavoro, pensate ai soldi come a un obiettivo giusto, ma secondario. Il primo è che troviate un lavoro che vi faccia tornare la sera a casa stravolti di stanchezza, ma felici. Per andare a dormire soddisfatti e tranquilli>.