Lavoro minorile e diritti umani: un'analisi dell'articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nei Paesi in via di sviluppo

  • Anno scolastico 2024-2025
  • Presentato da Istituto Comprensivo Oliena, Oliena (Nuoro)

Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

 

Lavoro minorile e diritti umani: un'analisi dell'articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nei Paesi in via di sviluppo

Introduzione Il lavoro minorile è una piaga sociale che colpisce i paesi in via di sviluppo. Nonostante le leggi internazionali e nazionali lo vietino, milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento, privandoli della loro infanzia, salute e diritto all'istruzione. Questo progetto esplorerà il lavoro minorile attraverso l'Articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Obiettivi del Progetto Il progetto si propone di: Esaminare il legame tra lavoro minorile e violazione dei diritti umani. Analizzare le cause principali del lavoro minorile, come povertà, mancanza di istruzione e inefficienza delle leggi nei paesi sottosviluppati. Studiare l'impatto del lavoro minorile su salute, sviluppo e diritti dei bambini. Esplorare iniziative internazionali e locali per combattere il fenomeno. Background Teorico L'Articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: "Nessuno sarà tenuto in schiavitù o in servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi sono proibite sotto qualsiasi forma." Questo articolo vieta non solo la schiavitù tradizionale, ma anche forme moderne di sfruttamento, tra cui il lavoro minorile. Nonostante l’esistenza di normative internazionali, molti stati in via di sviluppo non applicano queste leggi a causa di fattori economici e sociali complessi. Metodologia La ricerca sarà condotta con un approccio qualitativo e quantitativo. Analisi Documentale: Studio di report e articoli pubblicati da organizzazioni internazionali come l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, UNICEF e le Nazioni Unite. Interviste: Testimonianze di esperti, attivisti e interviste con comunità locali. Studio di Casi: Selezione di paesi in via di sviluppo come India, Etiopia, Filippine, Bangladesh e Madagascar per studiare l'incidenza del lavoro minorile, leggi nazionali e politiche di protezione dei diritti dei bambini. Analisi Statistica: Raccolta di dati statistici sull'incidenza del fenomeno del lavoro minorile, categorie di lavoro e distribuzione geografica. Struttura del Progetto Introduzione e Contesto: Presentazione del problema del lavoro minorile e il suo impatto sui diritti umani. Introduzione all'Articolo 4 della Dichiarazione Universale. Il Lavoro Minorile nei Paesi Sottosviluppati: Analisi delle cause principali del lavoro minorile, come la povertà, scarsità di istruzione e mancanza di accesso ai servizi sanitari. Panoramica delle forme di lavoro minorile. Il Legame tra Lavoro Minorile e Schiavitù: Discussione sull’applicazione dell’Articolo 4 della Dichiarazione Universale al lavoro minorile, considerato una forma di schiavitù moderna. Politiche Internazionali e Iniziative per Combattere il Lavoro Minorile: Analisi delle politiche globali contro il lavoro minorile, come trattati internazionali e risoluzioni delle Nazioni Unite. Case Studies: Presentazione di casi specifici da paesi sottosviluppati per analizzare l'efficacia delle politiche di prevenzione e protezione. Conclusioni: Sintesi dei risultati della ricerca. Risultati Attesi Il progetto mira a: Aumentare la consapevolezza sul lavoro minorile e la sua connessione con la violazione dei diritti umani. Fornire una comprensione delle cause e le conseguenze del lavoro minorile nei paesi sottosviluppati. Offrire raccomandazioni pratiche per migliorare la protezione dei diritti dei bambini, in linea con i principi dell'Articolo 4 della Dichiarazione Universale. Conclusioni Il lavoro minorile è una grave violazione dei diritti umani che compromette il futuro dei bambini. Le soluzioni richiedono un impegno globale tra governi, organizzazioni internazionali e comunità locali.