Tutti a scuola!

  • Anno scolastico 2024-2025
  • Presentato da IC Francesco Giorgio, Licata (Agrigento)

Articolo 26, comma 1

Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

Tutti a scuola!

Tutti a scuola! Art.26: 1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. La classe IE intende soffermarsi su due punti essenziali dell’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: l’obbligatorietà e la gratuità della scuola elementare. Premessa. Il nostro istituto comprende ben quattro plessi, due nel centro storico e due in quartieri abbastanza periferici. Tanti sono i bambini stranieri che frequentano la nostra scuola (soprattutto marocchini, rumeni e albanesi) e non sempre le famiglie hanno condizioni economiche agiate. Pertanto il progetto TUTTI A SCUOLA! si pone essenzialmente questi obiettivi: o Capire se all’interno del nostro istituto (in particolare nel segmento della scuola primaria) tutti i bambini iscritti frequentano regolarmente la scuola. o Indagare, qualora ci siano casi di dispersione scolastica, sulle motivazioni di tale fenomeno. o Verificare che realmente l’istruzione sia gratuita, quindi che le famiglie non debbano affrontare spese per l’istruzione dei figli (per esempio per l’acquisto di libri e materiale scolastico, divise e quant’altro). o Trovare insieme a chi di competenza soluzioni per incentivare le famiglie a far frequentare ai figli regolarmente la scuola. La prima parte del progetto prevede una raccolta dati e informazioni riguardo i primi tre obiettivi su indicati, attraverso interviste al Sindaco della nostra città, alla Dirigente, alla DSGA e alla referente della dispersione scolastica della nostra scuola. In un secondo momento i dati e le informazioni raccolte saranno analizzati e sviscerati in classe per verificare se lo Stato, il Comune e la Scuola stanno rispettando o no l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In seguito alla riflessione su quanto emerso dalle interviste programmate e alla luce dell’articolo 34 della Costituzione della Repubblica Italiana (inerente appunto l’obbligatorietà dell’istruzione scolastica per otto anni), gli alunni cercheranno stileranno una relazione che contenga proposte e soluzioni per dirimere il fenomeno della dispersione scolastica, proponendole in seguito a chi di dovere.

  • 17 Aprile 2025
    V. A. - Licata

    Tutti a scuola!

    Le attività del nostro progetto si sono articolate in questo modo:
    1. Lettura degli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, dibattito e scelta dell'articolo 26.
    2. Intervista alla Dirigente Scolastica per raccogliere informazioni circa i dati relativi alla nostra …

Tutti a scuola!

Art.26: 1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria.

Perché l’articolo 26? Il motivo della nostra scelta riguarda una nostra compagna di classe che frequenta in modo irregolare: la cosa ci ha incuriositi perché i nostri genitori ci costringono ogni giorno a andare a scuola. Allora ci siamo chiesti: “Andare a scuola è un obbligo o una scelta?”

Da dove abbiamo iniziato? Abbiamo per prima cosa analizzato l’articolo 34 della Costituzione Italiana. Questo proclama che l’istruzione è obbligatoria per almeno 10 anni, cioè dai 6 ai 16 anni e che i capaci e meritevoli hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi grazie a borse di studio o assegni alle famiglie.

Nella nostra scuola questo articolo viene rispettato? Per verificare l’attuazione di questo articolo abbiamo intervistato la nostra Dirigente Rosaria Decaro, che ci ha fornito i dati relativi ai nostri plessi. Ci ha riferito che tutti i bambini del nostro paese sono stati iscritti alla scuola primaria e che ci sono docenti che si occupano regolarmente, insieme ai Servizi Sociali, di monitorare i casi di dispersione scolastica. Per quanto riguarda la scuola primaria i libri sono totalmente gratuiti perché a tutte le famiglie viene fornito un buono che copre tutte le spese. Per la scuola superiore, invece, le famiglie che hanno un ISEE basso possono presentare domanda per ricevere un assegno che copre quasi tutte le spese. I docenti inoltre, per la scelta dei testi scolastici, devono attenersi ad un tetto massimo di spesa e non superarlo assolutamente. Riguardo le divise scolastiche la Dirigente ci ha assicurato che queste vengono scelte in base al prezzo che deve essere accessibile a tutti.

Come avviene il monitoraggio della dispersione scolastica?Abbiamo invitato nella biblioteca della nostra scuola le Referenti della dispersione, prof.Annamaria Vecchio, e dei Servizi Sociali, dott. Rossana Iapichino, e abbiamo chiesto di parlarci del decreto Caivano. Abbiamo scoperto che questo decreto è molto severo e regola sia la mancata iscrizione che l’elusione dell’obbligo di istruzione.

Cosa prevede il decreto Caivano? In caso di mancata iscrizione il sindaco ammonisce il R.O.D.I. (Responsabile dell’Obbligo d’Istruzione) invitandolo ad ottemperare alla legge. Qualora ciò non avvenisse si procede con la denuncia alla Procura della Repubblica. In caso di elusione dell’obbligo scolastico il referente della dispersione deve tempestivamente contattare il R.O.D.I. Se le assenze continuano ad essere irregolari si informa l’OPT (Operatore Psicologico Territoriale). I Servizi Sociali cercheranno in ogni modo di aiutare le famiglie a rispettare la legge e, se ciò non viene fatto, si passa alla denuncia alla Procura della Repubblica.

Cosa pensiamo noi del decreto Caivano? Dalle interviste abbiamo capito che la Costituzione Italiana, pur essendo molto severa nei confronti delle famiglie che non garantiscono il diritto all’istruzione, al tempo stesso tutela il nucleo familiare. I servizi sociali cercano di aiutare e sostenere le famiglie in difficoltà, di indagare sulle motivazioni che portano i genitori a non assicurare ai figli il diritto all’istruzione. La dottoressa Iapichino ha insistito molto sul fatto che la denuncia alla Procura della Repubblica rappresenta sempre “l’ultima spiaggia”, e si cerca in ogni caso di lasciare i bambini nella propria famiglia. A noi quindi il decreto Caivano piace!

Quali sono le nostre conclusioni? L’articolo 34 della Costituzione Italiana va ben oltre l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, perché rende la scuola obbligatoria non solo per 5 anni, ma per 10 e fa di tutto per garantire che il diritto allo studio venga rispettato! Inoltre, particolare non indifferente, la scuola italiana è MOLTO inclusiva! Tutti i bambini disabili sono guidati ed aiutati da docenti di sostegno e circondati da figure importantissime che li aiutano a socializzare e ad essere autonomi (assistenti alla comunicazione e all’autonomia). I nostri prof che sono andati grazie all’Erasmus a visitare le scuole finlandesi ci hanno riferito che lì i bambini disabili si trovano in classi particolari riservate solo a loro. La nostra scuola prevede addirittura dei percorsi personalizzati anche per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e misure dispensative e compensative per alunni con Disturbi dell’Apprendimento. Questo denota la sensibilità della classe dirigente italiana. Sulla gratuità della scuola, invece, avremmo qualcosa da ridire. Oltre ai libri infatti ci sono tante altre spese, per esempio le gite o i viaggi d’istruzione, cioè attività a cui noi alunni teniamo molto.

Cosa proponiamo? La nostra proposta riguarda proprio le gite o i viaggi d’istruzione, dato che ci è capitato durante queste attività di non essere tutti presenti proprio perché qualche alunno non poteva permettersi il costo dell’autobus o del pranzo. Questi bambini non hanno la possibilità di viaggiare con le proprie famiglie, quindi queste attività per loro sono importantissime. A volte i nostri stessi prof si sono autotassati per pagare loro la gita, ma questo non è giusto. Abbiamo esposto il problema alla nostra Dirigente e lei ci ha promesso che al più presto riunirà un tavolo tecnico con il Comitato dei Genitori per trovare un modo per istituire un fondo riservato alle gite e ai viaggi d’istruzione.

Tutti a scuola!

Art.26: 1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria.

Perché l’articolo 26? Il motivo della nostra scelta riguarda una nostra compagna di classe che frequenta in modo irregolare: la cosa ci ha incuriositi perché i nostri genitori ci costringono ogni giorno a andare a scuola. Allora ci siamo chiesti: “Andare a scuola è un obbligo o una scelta?”

Da dove abbiamo iniziato? Abbiamo per prima cosa analizzato l’articolo 34 della Costituzione Italiana. Questo proclama che l’istruzione è obbligatoria per almeno 10 anni, cioè dai 6 ai 16 anni e che i capaci e meritevoli hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi grazie a borse di studio o assegni alle famiglie.

Nella nostra scuola questo articolo viene rispettato? Per verificare l’attuazione di questo articolo abbiamo intervistato la nostra Dirigente Rosaria Decaro, che ci ha fornito i dati relativi ai nostri plessi. Ci ha riferito che tutti i bambini del nostro paese sono stati iscritti alla scuola primaria e che ci sono docenti che si occupano regolarmente, insieme ai Servizi Sociali, di monitorare i casi di dispersione scolastica. Per quanto riguarda la scuola primaria i libri sono totalmente gratuiti perché a tutte le famiglie viene fornito un buono che copre tutte le spese. Per la scuola superiore, invece, le famiglie che hanno un ISEE basso possono presentare domanda per ricevere un assegno che copre quasi tutte le spese. I docenti inoltre, per la scelta dei testi scolastici, devono attenersi ad un tetto massimo di spesa e non superarlo assolutamente. Riguardo le divise scolastiche la Dirigente ci ha assicurato che queste vengono scelte in base al prezzo che deve essere accessibile a tutti.

Come avviene il monitoraggio della dispersione scolastica?Abbiamo invitato nella biblioteca della nostra scuola le Referenti della dispersione, prof.Annamaria Vecchio, e dei Servizi Sociali, dott. Rossana Iapichino, e abbiamo chiesto di parlarci del decreto Caivano. Abbiamo scoperto che questo decreto è molto severo e regola sia la mancata iscrizione che l’elusione dell’obbligo di istruzione.

Cosa prevede il decreto Caivano? In caso di mancata iscrizione il sindaco ammonisce il R.O.D.I. (Responsabile dell’Obbligo d’Istruzione) invitandolo ad ottemperare alla legge. Qualora ciò non avvenisse si procede con la denuncia alla Procura della Repubblica. In caso di elusione dell’obbligo scolastico il referente della dispersione deve tempestivamente contattare il R.O.D.I. Se le assenze continuano ad essere irregolari si informa l’OPT (Operatore Psicologico Territoriale). I Servizi Sociali cercheranno in ogni modo di aiutare le famiglie a rispettare la legge e, se ciò non viene fatto, si passa alla denuncia alla Procura della Repubblica.

Cosa pensiamo noi del decreto Caivano? Dalle interviste abbiamo capito che la Costituzione Italiana, pur essendo molto severa nei confronti delle famiglie che non garantiscono il diritto all’istruzione, al tempo stesso tutela il nucleo familiare. I servizi sociali cercano di aiutare e sostenere le famiglie in difficoltà, di indagare sulle motivazioni che portano i genitori a non assicurare ai figli il diritto all’istruzione. La dottoressa Iapichino ha insistito molto sul fatto che la denuncia alla Procura della Repubblica rappresenta sempre “l’ultima spiaggia”, e si cerca in ogni caso di lasciare i bambini nella propria famiglia. A noi quindi il decreto Caivano piace!

Quali sono le nostre conclusioni? L’articolo 34 della Costituzione Italiana va ben oltre l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, perché rende la scuola obbligatoria non solo per 5 anni, ma per 10 e fa di tutto per garantire che il diritto allo studio venga rispettato! Inoltre, particolare non indifferente, la scuola italiana è MOLTO inclusiva! Tutti i bambini disabili sono guidati ed aiutati da docenti di sostegno e circondati da figure importantissime che li aiutano a socializzare e ad essere autonomi (assistenti alla comunicazione e all’autonomia). I nostri prof che sono andati grazie all’Erasmus a visitare le scuole finlandesi ci hanno riferito che lì i bambini disabili si trovano in classi particolari riservate solo a loro. La nostra scuola prevede addirittura dei percorsi personalizzati anche per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e misure dispensative e compensative per alunni con Disturbi dell’Apprendimento. Questo denota la sensibilità della classe dirigente italiana. Sulla gratuità della scuola, invece, avremmo qualcosa da ridire. Oltre ai libri infatti ci sono tante altre spese, per esempio le gite o i viaggi d’istruzione, cioè attività a cui noi alunni teniamo molto.

Cosa proponiamo? La nostra proposta riguarda proprio le gite o i viaggi d’istruzione, dato che ci è capitato durante queste attività di non essere tutti presenti proprio perché qualche alunno non poteva permettersi il costo dell’autobus o del pranzo. Questi bambini non hanno la possibilità di viaggiare con le proprie famiglie, quindi queste attività per loro sono importantissime. A volte i nostri stessi prof si sono autotassati per pagare loro la gita, ma questo non è giusto. Abbiamo esposto il problema alla nostra Dirigente e lei ci ha promesso che al più presto riunirà un tavolo tecnico con il Comitato dei Genitori per trovare un modo per istituire un fondo riservato alle gite e ai viaggi d’istruzione. Link del video:  https://youtu.be/I9psQkYFZvU