Misure per la riduzione della precarietà e dalla povertà lavorativa

  • Pubblicato il 25 Marzo 2025
  • da Scuola Madre Mazzarello, Torino (TO)
Misure per la riduzione della precarietà e dalla povertà lavorativa

Onorevoli Senatori e Deputati della Repubblica,

La presente proposta di legge affronta una questione di vitale importanza per il nostro Paese: l'introduzione di un salario minimo legale per tutte le attività di lavoro subordinato o a questo riconducibili. L'Italia è tra i pochi paesi dell'Unione Europea a non avere ancora una normativa nazionale che fissi una retribuzione oraria minima, questo ritardo espone molti lavoratori a condizioni di lavoro precarie con retribuzioni inadeguate, contribuendo ad ampliare le disuguaglianze sociali.

Il primo obiettivo di questa proposta di legge è garantire a tutti i lavoratori subordinati un livello di reddito minimo che permetta loro di vivere dignitosamente, indipendentemente dal tipo di contratto, dall'età o dal settore in cui operano. Si intende così dare concreta attuazione ai principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, che riconoscono a tutti anche il diritto a una retribuzione equa.

È importante sottolineare che l'obiettivo di garantire un salario dignitoso è l’attuazione del dettato della Costituzione Italiana, artt. 4 e 36, questo secondo che sancisce che "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

Nonostante i contratti collettivi non abbiano efficacia erga omnes, contrariamente da quanto previsto dal comma 4 dell’articolo 39 della Costituzione; pare che generalmente la giurisprudenza più recente abbia fatto riferimento ad essi per individuare una retribuzione sufficiente ai sensi dell’articolo 36 della Costituzione. Recenti sentenze hanno preso d’esempio la normativa delle società cooperative, in particolare modo l'articolo 3, comma 1, della legge 3 aprile 2001, n. 142, che prevede che le “società sono tenute a corrispondere al socio lavoratore un trattamento economico complessivo proporzionato al lavoro svolto e comunque non inferiore ai minimi previsti dai contratti collettivi nazionali del settore o della categoria affine”, richiamando indirettamente anche l'obbligo, “previsto per i beneficiari di sostegni pubblici, gli appaltatori di opere pubbliche, di applicare condizioni pari a quelle risultanti dai contratti collettivi”.

La seguente proposta di legge prevede che l’ammontare del salario minimo orario sia stabilito annualmente dal Governo, tenendo in considerazione elementi fondamentali come l'inflazione, il costo della vita e la situazione economica generale del Paese. L'intento è che l'importo fissato sia tale da coprire le necessità primarie dei lavoratori, come l'alloggio, l'alimentazione, il vestiario, i trasporti e l'accesso ai servizi essenziali. A titolo esemplificativo, nel 2023 la soglia di povertà relativa per un operaio coniugato o convivente, secondo l'ISTAT, era pari a 1.210 euro mensili. Per non ricadere nella soglia di povertà, un operaio deve percepire uno stipendio netto superiore a 7,20 euro all'ora. Calcolando un orario di lavoro standard di 168 ore mensili e applicando un'aliquota IRPEF del 23%, il Salario Minimo Orario lordo corrispondente risulterebbe di circa 9,35 euro.

Oltre ai lavoratori subordinati, la proposta di legge prende in considerazione anche i lavoratori autonomi, per i quali è più complesso definire un orario di lavoro standard, visto il ventaglio di attività e possibilità. La proposta prevede l’individuazione di un reddito minimo annuo, basato sulla media dei redditi dichiarati per categoria professionale, ponderato con i valori statistici relativi alla soglia di povertà. Lo Stato fornisce integrazioni al reddito qualora fossero necessarie per garantire anche ai lavoratori autonomi un'esistenza dignitosa. I tassisti, ad esempio, dichiaravano 15.500 euro nel 2022 e, nello stesso anno, la soglia di povertà relativa familiare era pari a 1.150 euro per una famiglia di due componenti. Questo vuol dire che ai tassisti con coniuge o convivente a carico deve essere garantito un rimborso pari a 1700 € annui.

Per assicurare che il salario minimo rimanga adeguato nel tempo, è prevista una revisione periodica, almeno ogni due anni, per tener conto delle variazioni economiche e del mercato del lavoro. Un comitato di esperti, composto da rappresentanti del Governo, delle parti sociali e da economisti, avrà il compito di analizzare i dati e proporre eventuali aggiornamenti. Al fine di non penalizzare le piccole e medie imprese, la proposta di legge prevede l'introduzione di misure di sostegno e incentivi fiscali, come sgravi o contributi a fondo perduto, per le aziende con un fatturato incapiente rispetto alle nuove misure introdotte e agli oneri conseguenti.  Infine, riconoscendo l'importanza di affrontare le disparità salariali a livello territoriale, la proposta di legge prevede meccanismi di monitoraggio e incentivi volti a ridurre le differenze retributive tra le diverse aree del Paese e a promuovere una crescita economica più uniforme.

L'introduzione di un salario minimo rappresenta dunque un passo fondamentale per promuovere un mercato del lavoro più giusto ed equo, in linea con i principi costituzionali e con quanto già avviene in molti altri paesi a noi vicini, per cultura e geografia. Le esperienze internazionali dimostrano che questa misura può contribuire significativamente a contrastare la povertà, a ridurre le disuguaglianze salariali e a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, senza necessariamente avere un impatto negativo sull'occupazione.

 

 

Approfondimento

APPROFONDIMENTO TESTO DI LEGGE

Il nostro disegno di legge ha l'obiettivo di stabilire un salario minimo in Italia per assicurare a tutti i lavoratori subordinati un salario dignitoso, indipendentemente dal contratto, dall'età o dal settore. Al momento l'Italia è uno dei pochi Stati UE senza salario minimo nazionale, e i lavoratori a sfruttamento e precarietà. L’importo del salario minimo sarà stabilito annualmente dal Governo adeguandolo all'inflazione e al trend economico, a partire dai 9,35 euro lordi orario per il 2023. La legge prevede sanzioni ai datori di lavoro che non rispettano questa soglia e stabilisce anche un reddito minimo annuo per i lavoratori autonomi, con integrazioni statali nei casi di redditi molto bassi. Sono previsti incentivi alle piccole imprese e rinnovi periodici del minimo salariale. Il confronto con l'estero mostra come questa misura possa ridurre disuguaglianze e povertà senza compromettere l'occupazione.

SALARIO MINIMO NEGLI ALTRI PAESI

Germania. In Germania, la legge sul salario minimo prevede un compenso orario minimo legale per tutti i lavoratori, introdotto nel 2015. Nel 2024, il salario minimo è fissato a 12,41 euro l’ora e salirà a 12,82 euro nel 2025. La cifra viene aggiornata regolarmente da una commissione composta da rappresentanti sindacali, datoriali ed esperti. Il salario minimo si applica a quasi tutti i settori, con poche eccezioni (come tirocini obbligatori e minori di 18 anni senza qualifica).

Irlanda. Il salario minimo legale è stato aumentato a 13,50 euro l'ora a partire dal 1° gennaio 2025 per i lavoratori di età pari o superiore a 20 anni. Per i lavoratori di età inferiore, sono previsti tassi ridotti: 12,15 euro l'ora per i 19enni, 10,80 euro l'ora per i 18enni e 9,45 euro l'ora per i minori di 18 anni. Questi importi comprendono la retribuzione base, eventuali premi di turno, bonus, commissioni e spese di servizio fornite attraverso la busta paga. Inoltre, se il datore di lavoro offre vitto o alloggio, questi costi sono inclusi nel calcolo del salario minimo. Il governo irlandese ha introdotto anche misure per affrontare il costo della vita, come l'aumento del credito d'imposta per gli affittuari, portandolo a 1.000 euro per gli individui e 2.000 euro per le coppie.

Spagna. Il Salario Minimo Interprofessionale (SMI) è stato aumentato a 1.184 euro lordi al mese (equivalenti a circa 1.381 euro lordi al mese se distribuiti su 12 mensilità) a partire dal 1° gennaio 2025. Questo incremento del 4,4% rispetto all'anno precedente, pari a 700 euro lordi annui, riguarda circa 2,5 milioni di lavoratori, principalmente donne e giovani. Il governo ha previsto i lavoratori non debbano pagare l'IRPEF su questa somma, almeno fino al 2026.

Stati Uniti. Negli Stati Uniti, il salario minimo federale è fermo a 7,25 dollari all'ora dal 2009, il livello più basso da quando è stato introdotto nel 1938. Tuttavia, molti stati e città hanno stabilito salari minimi più elevati: Washington D.C. ha un salario minimo di 17,50 dollari all'ora, mentre Washington e California sono tra gli stati con i salari minimi più alti, rispettivamente di 16,28 e 16 dollari all'ora. In California, una proposta di legge mira ad aumentare gradualmente il salario minimo a 18 dollari all'ora entro il 2026. Alcune aziende private però, come Bank of America, hanno adottato salari minimi superiori al livello statale. Inoltre, alcune città, come Austin (Texas) e New York City, hanno implementato salari minimi locali superiori a quelli statali per affrontare l'alto costo della vita. Queste discrepanze evidenziano la varietà delle politiche salariali negli Stati Uniti, con differenze significative tra le diverse giurisdizioni.

Inghilterra. In Inghilterra esiste un salario minimo legale che i datori di lavoro sono obbligati a rispettare. Si divide in due categorie principali: la National Minimum Wage, rivolta ai lavoratori più giovani e agli apprendisti, e la National Living Wage, destinata invece a chi ha 21 anni o più. Dal 1° aprile 2024, la paga minima oraria per i lavoratori dai 21 anni in su è salita a £11,44. Per chi ha tra i 18 e i 20 anni, il minimo è di £8,60, mentre per i minorenni è di £6,40. Anche gli apprendisti sotto i 19 anni, ricevono almeno £6,40 l’ora.

Paesi Bassi. Il salario minimo è fissato su base mensile, ma viene tradotto anche in tariffe orarie. Dal 1° gennaio 2024, il salario minimo orario per chi ha 21 anni o più è di circa €13,27. Il salario minimo orario è lo stesso per tutti gli adulti (21+), senza distinzioni. I Paesi Bassi offrono protezione contrattuale e hanno una forte tradizione di contrattazione collettiva, che può garantire stipendi superiori al minimo legale.

SALARIO MINIMO IN EUROPA E ITALIA

L'Unione Europea non ha politica uniforme sul salario minimo, ma sostiene politiche che garantiscano salari adeguati a tutti i lavoratori. Nel 2020, la Commissione Europea ha presentato una proposta di direttiva che invita gli Stati membri ad adottare un salario minimo che garantisca una vita dignitosa, aggiornato di frequente in base al costo della vita e alla produttività. Non vengono stabiliti importi precisi, lasciando ogni paese libero di determinare il proprio livello di salario minimo. Attualmente, non tutti gli Stati membri dell'UE hanno un salario minimo legale. Paesi come Lussemburgo, Germania e Francia hanno salari minimi tra i più alti, con valori superiori a 10 euro all'ora, mentre altri, come Bulgaria e Romania, hanno salari significativamente più bassi.

I sostenitori del salario minimo ritengono che sia essenziale per combattere la povertà lavorativa, ridurre le disuguaglianze e garantire un'esistenza dignitosa. I detrattori, soprattutto alcuni economisti e imprenditori, temono che un salario minimo troppo alto possa aumentare la disoccupazione, in particolare tra i giovani e i lavoratori meno qualificati, e possa avere un impatto negativo sulle piccole imprese. L’UE cerca dunque di promuovere politiche salariali che proteggano i diritti dei lavoratori senza ostacolare la crescita economica. Il metodo indicato è quello di tentare un equilibrio tra la convenzionalità dei compensi e la competitività economica, in relazione alle differenti realtà economiche dei singoli Stati membri. In Italia la retribuzione minima è determinata dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), che variano a seconda del settore (commercio, metalmeccanico, turismo, ecc). Finora non è stata approvata una legge specifica. In media, le retribuzioni minime nei contratti collettivi si aggirano intorno ai 7-9 euro l’ora.

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare personalità del mondo politico, sindacale e imprenditoriale che ci hanno aiutato a comprendere meglio il tema e a elaborare una proposta di legge completa e approfondita. In questo percorso, abbiamo anche fatto riferimento all’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) di Torino. L’OIL, che fin dalla sua fondazione nel 1919 ha posto il salario minimo tra i suoi obiettivi centrali. Nel corso degli anni, l’OIL ha adottato varie convenzioni e raccomandazioni fondamentali in tema di salario minimo: la convenzione n. 26 (1928) invita a introdurre sistemi di fissazione del salario minimo nei settori dove non esistono contratti collettivi e i salari sono eccezionalmente bassi; la convenzione n. 99 (1951) estende la protezione ai lavoratori agricoli; la convenzione n. 131 (1970) promuove un adeguamento periodico e la partecipazione delle parti sociali.

INCONTRO: C. SARACENO

C. Saraceno ritiene che il salario minimo legale, fissato attorno agli 8,90 euro lordi l’ora, possa aiutare a contrastare la povertà lavorativa, che in Italia colpisce oltre 1,25 milioni di persone (circa il 10% dei lavoratori). Tuttavia, sottolinea che non basta solo l’introduzione del salario minimo perché la povertà dipende anche dal reddito familiare complessivo, non solo da quello individuale. Il salario minimo è quindi essenziale per garantire un livello di dignità, ma deve essere affiancato da altre misure, quali l’integrazione del reddito, la lotta al part-time involontario (oggi il 60% dei casi), e il contrasto al lavoro nero, che priva i lavoratori di diritti e tutele. Saraceno mette in guardia dall’idea di salari minimi differenziati per territorio (Nord/Sud), ritenendola superata e discriminatoria. Ha anche richiamato l’importanza di collegare il salario minimo ad altri strumenti di welfare, come l’assegno di inclusione e le politiche attive per la formazione e l’occupazione, che richiedono però tempi lunghi per avere effetti reali. E’ critica verso chi pensa che il salario minimo sia coperto dai CCNL, perché questa posizione ignora le fasce più deboli, proprio quelle che il salario minimo dovrebbe proteggere.

INCONTRO: E. FORNERO

E. Fornero nel suo intervento ha sottolineato che negli ultimi 25 anni in Italia i salari reali sono calati del 25%, causando un impoverimento crescente e disuguale. Per riorganizzare e migliorare il Paese, secondo lei, servono investimenti a lungo termine in produttività, capitale umano, ricerca e tecnologie, non misure semplificate o a breve termine. Ha sottolineato la fragilità di giovani, donne e lavoratori anziani, e l’importanza di garantire loro un lavoro stabile e dignitoso. Fornero si è detta favorevole a un salario minimo, ma solo se ben definito (a chi si applica) e uguale su tutto il territorio nazionale, senza differenze Nord-Sud. Ha criticato il ruolo indebolito dei sindacati storici e la crescita di sindacati “pirata”.

INCONTRO: G. AIRAUDO

G. Airaudo, segretario della  CGIL Piemonte, ha denunciato l’eccessiva precarizzazione del lavoro in Italia, iniziata già dal governo Prodi, quando il 78% dei nuovi contratti era precario. Ha evidenziato la contraddizione tra le richieste di maggiore produttività e la mancanza di investimenti nel capitale umano. Secondo Airaudo, è strettamente necessario reintrodurre l’obbligo di causale nei contratti a termine, per limitarne l’uso ingiustificato, e ricostruire la responsabilità del committente nei subappalti, spesso escluso nei casi di incidenti o violazioni. Ha ribadito la necessità di una legge sulla rappresentanza sindacale, per contrastare i sindacati "gialli" e garantire contrattazioni realmente rappresentative. Infine, ha evidenziato l’importanza di esperienze virtuose, come quelle di alcuni imprenditori locali, e ha richiamato l’urgenza di contrastare il lavoro nero e il caporalato, ricordando che in Italia muoiono tre persone al giorno sul lavoro.

INCONTRO: G. QUADRELLI

G. Quadrelli, rappresentante dell’ufficio della pastorale sociale e del lavoro del Piemonte, ha trattato del salario minimo e della necessità di garantire un lavoro dignitoso per tutti. Ha sottolineato il problema del lavoro povero e irregolare, evidenziando che non basta una legge, ma è fondamentale la collaborazione tra istituzioni, sindacati e società civile. Quadrelli ha ricordato che il lavoro deve essere al centro della giustizia sociale, richiamando l’articolo 3 della Costituzione e i valori della chiesa espressi nelle encicliche “Laudato Si”’ e “Fratelli Tutti”. Ha anche affrontato il tema delle differenze territoriali, affermando che il salario minimo deve garantire una vita dignitosa ovunque, evitando vecchie divisioni come le “gabbie salariali”. Inoltre, ha evidenziato la necessità di regolarizzare gli immigrati, rafforzare i servizi sociali e combattere il lavoro nero. Non pagare il giusto salario, ha detto, è una grave ingiustizia che va contro la dignità della persona.

Nel nostro percorso sono stati anche invitati: International Training Centre of the ILO di Torino, E. Chiorino (vicepresidente regione Piemonte e assessore con delega al lavoro), F. Torione (Unione Industriale di Torino) che nonostante abbiano dimostrato un interesse non sono riusciti a partecipare per impegni personali, ma ci hanno comunque dimostrato il loro apprezzamento per l’iniziativa e l’argomento portato avanti.

 Link e materiali per l'approfondimento nel diario delle attività

Diario delle attività

21-gen-25

1° incontro formativo su come scrivere un testo di legge con Mariano Turigliatto: ex Sindaco di Grugliasco, Consigliere regionale e professore di italiano in un ITIS.

 

28-gen-25

2° incontro formativo su come scrivere un testo di legge con Mariano Turigliatto.

 

04-feb-25

La classe viene divisa in gruppi, a ogni gruppo viene assegnato uno stato, ogni gruppo dovrà ricercarè se nello stato assegnato è presente una legge legata al salario minimo (USA, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Francia, Germania, Olanda).

 

11-feb-25

Insieme agli studenti si cerca di individuare delle persone che a vario ruolo possano venire a parlare a scuola per approfondire la tematica del salario minimo, vengono individuati: Elsa Fornero (ex-ministro), Chiara Saraceno (sociologa e filosofa), Giorgio Airaudo (ex parlamentare e Segretario CGIL Piemonte), Gaetano Quadrelli (Ufficio pastorale del lavoro), International Training Centre of the ILO di Torino, Chiorino Elena (vicepresidente regione Piemonte e assessore con delega al lavoro), Federico Torione (Unione Industriale di Torino, giovani imprenditori).

 

18-feb-25

Ogni gruppo è chiamato a descrivere con una presentazione in ppt il testo di legge sul salario minimo o i riferimenti normativi in materia di salario del paese assegnato.

 

25-feb-25

I ragazzi divisi in gruppi, dopo aver contattato i soggetti da intervistare, hanno raccolto la loro disponibilità e hanno preparato una decina di domande da fare ad ognuno di loro per approfondire il tema.

 

04-mar-25

Condivisione delle domande con scelta delle migliori e organizzazione delle interviste presso la scuola con coloro che si sono resi disponibili.

 

11-mar-25

I ragazzi condividono le idee sul tema in previsione delle interviste e svolgono ulteriore ricerche sulla legislazione italiana in materia e su eventuali direttive e raccomandazioni dell'UE.

 

24-mar-25

Incontro e intervista con Elsa Fornero.

 

25-mar-25

Incontro e intervista con Chiara Saraceno.

 

04-apr-25

Incontro e intervista con Giorgio Airaudo.

 

8 apile 2025

Incontro e intervista con Gaetano Quadrelli.

 

10-apr-25

Dopo gli incontri i ragazzi, in gruppi, hanno condiviso le idee e si apprestano a realizzare il disegno di legge con la relativa relazione illustrativa.

 

14-apr-25

Ogni gruppo presenta la propria bozza e si confronta con gli altri.

 

16-apr-25

In base a quanto emerso si procede ad una stesura unica del documento finale

 

23-apr-25

Consegna e invio proposta di legge definitiva.

 

 

 

 

LINK DEI VIDEO DEGLI INCONTRI AVUTI CON I NOSTRI OSPITI

E. FORNERO

https://youtu.be/IBGxdA5_C-I       

 

 

 

LINK FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI UTILIZZATI NEGLI INCONTRI DI FORMAZIONE

USA

https://www.dol.gov/agencies/whd/minimum-wage/state

FRANCIA

https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F2300

PAESI BASSI

www.nlarbeidsinspectie.nl

https://www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/minimumloon

SPAGNA

https://www.boe.es/buscar/doc.php?id=BOE-A-2024-2251

GERMANIA

https://www.gesetze-im-internet.de/milog/BJNR134810014.html

IRLANDA

https://www.workplacerelations.ie

https://www.workplacerelations.ie/en/site-search/?addsearch=T%C3%89ACS+AN+DL%C3%8D+P%C3%81+%C3%8DOSTA+IN+%C3%89IRINN

 

POSIZIONE DELL’EUROPA E DELL’ITALIA

https://temi.camera.it/leg19/temi/salario-minimo.html

https://www.camera.it/leg19/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=19&codice=leg.19.pdl.camera.1275_A.19PDL0046940&back_to=

https://webtv.senato.it/webtv/commissioni/disposizioni-materia-di-salario-minimo

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/19/DDLPRES/0/1399182/index.html?part=ddlpres_ddlpres1

https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/57771.htm

https://www.cgil.it/ci-occupiamo-di/contrattazione/memoria-audizione-su-salario-minimo-del-28-gennaio-2025-k2kp4bwl

https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg19/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/432/335/Memoria_Cisl.pdf

https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg19/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/432/315/Memoria_UIL.pdf

https://www.ilo.org/sites/default/files/wcmsp5/groups/public/@europe/@ro-geneva/@ilo-rome/documents/publication/wcms_836056.pdf

https://www.europarl.europa.eu/pdfs/news/expert/2022/9/press_release/20220909IPR40138/20220909IPR40138_ga.pdf

https://www.istat.it/contributo-al-parlamento/atto-comunitario-com2020-682-definitivo-proposta-di-direttiva-del-parlamento-europeo-e-del-consiglio-relativa-a-salari-minimi-adeguati-nellunione-europea/